Io (Alessandro) e Lucetta amiamo navigare… il nostro sogno è fare il giro del mondo in barca a vela e questo credo sia un sogno comune di molti velisti, alcuni lo sognano ma non lo dicono, altri lo dicono ma “come si fa a mollare tutto!”
Altri, come noi, ci provano: leggono, si informano, cercano la barca che credono giusta e cominciano un lento, ma inarrestabile lavoro per realizzare il loro sogno.
Tanti lo hanno fatto e ci sono riusciti, noi ci stiamo lavorando sodo e speriamo di farcela ben consci che “porta itineris dicitur longissima esse” ovvero che la parte più dura del viaggio sarà proprio uscire dalla porta e mollare tutto alle spalle. Il nostro sogno comincia a divenire un “progetto” nel 2005 e come tutti i grandi progetti visti da lontano sembrano enormi poi cominci a suddividerli per argomenti, analizzarli e piano, piano,piano le cose cominciano a mettersi in fila e ad avere una forma.
I mega capitoli del progetto sono:
Scegliere il giro è stato la parte più semplice… quello “facile” , siamo amanti del mare e della vela, non inseguiamo record o notorietà e vogliamo fare un viaggio con meno rischi e imprevisti possibili, con venti favorevoli e tanto sole: quindi dalle Canarie ai Caraibi, Panama, Pacifico, passare a nord dell’Australia, indiano e rientro dal Mar Rosso… pirati permettendo. Nei periodi pericolosi mettiamo la barca la sicura e rientriamo a dare due bacini ai parenti e amici.
Crediamo che il tempo necessario per un giro come questo sia dai tre ai cinque anni, ma vogliamo partire senza obblighi di date… un po’ dove ci porta il vento.
Questo sogno come un tarlo lavorava da anni nella mia testa, da quando, da ragazzo ho iniziato con la mia prima barchetta sul lago di Garda… compagno di tutte queste piccole, ma per me grandi avventure, il mio amico inseparabile Chicco con il quale abbiamo navigato e lavorato su tutte le barche.
“Magari un giorno potremmo provare ad attraversare l’Atlantico!” gli dissi un giorno per vedere la sua reazione…”perché no… la barca, sarebbe bellissimo!” cosa c’è di più fantastico quando due pazzi si incontrano… ma il destino ha voluto che incontrassi nel 2001 Lucetta ….la terza pazza!
Mai stata prima su una barca a vela, amore a prima vista… della vela e tra noi! La faccenda si ingrossa e unendo tre pazzi quella che doveva essere una attraversata atlantica diventa un giro del mondo! Ecco quindi l’equipaggio: io, Lucetta e tutte le volte che potrà raggiungerci (lavoro e famiglia permettendo!) Chicco.
Questo era l’equipaggio all’inizio del progetto poi nel 2009 . Un nuovo membro dell’equipaggio si e’ aggiunto… il 26 febbraio nasce la nostra Blu, la bimba più bella del mondo che insieme a noi vivrà la realizzazione di questo sogno… buon vento Blu!
Lavoro e copertura economica sono un altro capitolo importante e credo sia uno degli argomenti che fa desistere la maggior parte dei sognatori dal realizzare il loro sogno: credo però che spesso sia un alibi dire “con il lavoro come faccio” o ” Non ho i soldi per mollare tutto” .
Ovviamente ci sono casi particolari ma bisogna considerare che viaggiare a vela fuori dai nostri circuiti del consumismo costa veramente poco… Molti lavori possono essere lasciati e magari ripresi al ritorno o cambiare tipo di attvità… ognuno conosce la sua realtà. Comunque credo che molti potrebbero farcela mettendo sulla bilancia qualche rinuncia, qualche incognita, ma mettendo sull’altro piatto della bilancia una esperienza unica e meravigliosa.
Un caro amico Enrico Gurioli quando gli parlammo del Progetto ci disse “volete mettere la prua a occidente….bravi ma ci vuole una barca di ferro!!!” . All’epoca avevamo un grand soleil 46 Master ma questa frase da un uomo che conosce il mare come Enrico ci entro’ nella testa come un tarlo…dopo pochi mesi avevamo messo in vendita master e ci eravamo Messi alla ricerca di una barca in ferro.
La lettura di libri, l’epopea di Montessier ci aveva portati sino a tarar in Francia a visitare il mitico cantiere meta, poi in tanti porti francesi a cercare la barca “ideale” in ferro. Ma una mattina leggendo bolina ci cade l’occhio su un annuncio: ” vendo sciarrelli cutter in ferro”. Contattiamo subito il venditore che ci risponde in maniera strana… invece di parlarci del prezzo, dello stato della barca ci dice “se siete interessati prendetevi un paio di giorni e venite a Monfalcone, la barca devo prima farvela vedere e poi spiegarla!”
Perplessi ma curiosisissimi di vedere questa barca ma soprattutto di conoscere il particolare proprietario i tre pazzi salirono in macchina e andarono a Monfalcone…. ISOLA BIANCA II era sull’invaso e Angelo Preden ci aspettava!
Un tuffo al cuore, io Lucetta e Chicco ci siamo guardati, già sapevamo che era Lei la nostra barca… bella, elegante, una lunga chiglia fatta per solcare gli oceani, la poppa a cuore di Sciarrelli…
In una barca robustezza e eleganza, dopo i carriarmati della meta, e le barche tutti spigoli viste in Francia ecco la nostra barca! Angelo è uomo di mare e grande navigatore , dal ’89 quando l’ha varata l’ha attrezzata a sua immagine e somiglianza, pochi fronzoli, tanta praticità e sicurezza… Quello che noi vogliamo!
Acquisto ISOLA BIANCA II e da qui comincia l’avventura nell’avventura, portiamo la barca a Marina di Ravenna a ottobre del 2006 e iniziamo a rendere nostra la barca: questa dovrà essere la nostra casa, il nostro rifugio nei grandi oceani del mondo… guardo Chicco e Lucetta “dobbiamo conoscere ogni bullone!”.
Siamo tutti d’accordo e iniziamo a smontare gli interni… tanti anni nei mari del mondo e qualche piccolo ritocco è necessario… ma uno tira l’altro e alla fine decidiamo di SABBIARE! Per chi non è pratico di ferro significa togliere tutti gli strati di vernici con un canine che spara sabbia e poi riverniciare tutto… ovviamente anche fuori! I tre pazzi ormai si sono infilati in una grande avventura!
Il lavoro è durissimo e io, Lucetta e Chicco vi dedichiamo tutto il nostro tempo libero e le notti… solo chi ha provato può capire… quando tolta tutta la sabbia si inizia a pitturare si è appena all’inizio: 4 strati di verniciatura, impianti idraulici, elettrici, costruire tutti gli interni… sembra non si finisca mai e invece passo-passo, pezzo dopo pezzo a luglio 2007 facciamo il primo nostro varo con tutti gli amici!
ISOLA non è ancora pronta per mettere la prua a occidente, ma può navigare e la aspettano due anni in Egeo per testarla! Qui percorriamo in lungo e largo le Cicladi, montiamo peter il nostro fedele pilota a vento wind pilot e arriviamo in Turchia. Ma già Blu è nell’aria, anzi nella panciona di Lucetta che si fa l’estate 2009 tra onde e meltemi.
A ottobre 2009 con una mitica cavalcata io e chicco riportiamo ISOLA II dalla Turchia all’Italia in una settimana.
…la imminente nascita di Blu ci obbliga a qualche modifica della barca e quindi la riportiamo a casa, a Marina di Ravenna nel Cantiere Orioli.